La Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati è una delle organizzazioni religiose più autoritarie che esistano. La lealtà incondizionata che i Testimoni di Geova di tutto il mondo le tributano si basa sulla convinzione che essa rappresenti il canale di Dio. Ciò vuol dire che Geova Dio parla agli uomini solo per mezzo di questa organizzazione. Soltanto coloro che la dirigono possiedono lo Spirito santo di Dio e solo a loro Dio comunica i suoi pensieri. Così, chiunque abbia difficoltà ad accettare ciò che “la Società” insegna o che mostri in qualche modo un’attitudine critica verso uno qualunque dei suoi insegnamenti, è classificato come chi “non ha né apprezzamento né gratitudine” per tutto quello che Dio provvede in senso spirituale mediante il suo “canale”. Illustrando questo punto, l’articolo Abbiamo bisogno di aiuto per capire la Bibbia?’, in La Torre di Guardia del 15 agosto 1981 (p. 18), diceva: «Come consideriamo il cibo spirituale provveduto da questo “schiavo fedele e discreto”? Con uno spirito critico? ‘Oh, be’, forse è vero ma può anche non esserlo, per cui dobbiamo esaminarlo con uno spirito molto critico’: è evidente che alcuni la pensano così. A sostegno del loro modo di ragionare citano Atti 17:11, che dice circa i nuovi interessati di Berea: “Ora questi ultimi erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stessero così” Ma significa forse che quei bereani cercavano di trovare difetti nel messaggio che udivano, o che avevano dei dubbi su di esso? Stabilisce questo un precedente per osservare con occhio critico le pubblicazioni stampate dallo “schiavo fedele e discreto”, al fine di trovare da ridire? Niente affatto!»
I paragrafi successivi dello stesso articolo spiegavano che i bereani erano desiderosi di credere in ciò che veniva loro insegnato. Essi desideravano credervi. Quindi, a p. 19, al sottotitolo “Come consideriamo lo schiavo”, La Torre di Guardia affermava quanto segue: «Possiamo trarre beneficio dalla considerazione di questi fatti. Se abbiamo stabilito quale strumento Dio impiega come suo schiavo per dispensare il cibo spirituale al suo popolo, certo Geova non si compiace se riceviamo quel cibo come se potesse contenere qualcosa di nocivo. Dobbiamo avere fiducia nel canale di comunicazione che Dio impiega. Alla sede centrale di Brooklyn da cui provengono le pubblicazioni bibliche dei testimoni di Geova ci sono maturi anziani, cristiani, sia del “rimanente” sia della “grande folla”, in numero maggiore che in qualsiasi altro posto della terra. I fratelli che preparano queste pubblicazioni non sono infallibili, questo è vero. I loro scritti non sono ispirati come lo sono quelli di Paolo e degli altri scrittori della Bibbia. (II Tim. 3:16) E così, a volte, è stato necessario correggere certe idee man mano che l’intendimento aumentava. (Prov. 4:18) Tuttavia questo ha permesso di raffinare continuamente, nel complesso, la verità basata sulla Bibbia che i testimoni di Geova accettano.»
La dottrina dello “schiavo fedele e discreto”
Questo modo di presentare argomentazioni “scritturali” risulta intimidatorio nei confronti di coloro che, fra i Testimoni di Geova, cominciano a nutrire seri dubbi, riserve oppure anche solo domande relative ad insegnamenti della Società Torre di Guardia. Se divengono in qualche modo critici, la loro viene definita una “cattiva attitudine”. Allo scopo di accreditare ogni espressione della Società, viene continuamente fatto riferimento alla costante ripetizione delle asserzioni di quelli che dirigono la Società, definiti il “canale di Dio”, i rappresentanti del suo “schiavo fedele e discreto”. Stando così le cose, sembra appropriato esaminare le basi relative alla pretesa che essi rappresentino il cosiddetto “schiavo fedele e discreto”. Il testo a cui viene fatto riferimento per sostenere la loro asserzione è quello di Matteo 24:45-47 (TNM ed. 1967). Esso dice: «Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi».
La Torre di Guardia del 1° settembre 1981 (p. 24) forniva l’interpretazione ufficiale della Società relativa a questa parabola di Gesù: «I testimoni di Geova credono che questa parabola riguardi l’unica vera congregazione degli unti seguaci di Gesù Cristo. A partire dalla Pentecoste del 33 E.V., e per tutti i successivi 19 secoli, questa congregazione paragonata a uno schiavo ha cibato spiritualmente i suoi componenti in modo fedele e discreto. L’identità di questo “schiavo” è divenuta chiara specialmente al tempo del ritorno o della presenza di Cristo. Lo “schiavo” può essere identificato dal fatto che vigila e che provvede con fedeltà e discrezione il cibo spirituale necessario a tutti i componenti della congregazione cristiana. Questo “schiavo” o congregazione unta dallo spirito è in effetti l’unico canale riconosciuto che rappresenta sulla terra il regno di Dio nel “tempo della fine” (Dan. 12:4). I testimoni di Geova comprendono che lo “schiavo” si compone di tutti gli unti cristiani, come gruppo, viventi sulla terra in un qualsiasi dato tempo durante i 19 secoli trascorsi dalla Pentecoste. I “domestici” sono questi stessi seguaci di Cristo presi individualmente.»
Appropriatamente, quindi, giacché questo “schiavo” composto ha avuto una continua ed ininterrotta esistenza fin dal suo inizio nel 33 E.V., si comprende che vi sarebbero stati cristiani genuini sulla terra dal primo secolo fino alla fine del mondo come chiaramente mostrato dall’illustrazione del grano e della zizzania che troviamo in Matteo capitolo 13. Il grano, che rappresenta i veri figli di Dio, fu seminato in un campo che rappresenta il mondo. La zizzania – i falsi cristiani – fu seminata successivamente dal Malvagio in mezzo al grano. Gesù spiegò che questi due “raccolti” dovevano crescere insieme fino alla fine del mondo e, allora, nel “periodo della mietitura”, gli angeli avrebbero provveduto a separare la zizzania dal grano. La zizzania sarebbe stata raccolta in fasci e bruciata; il grano, a sua volta, sarebbe stato mietuto e posto nel deposito. I falsi cristiani avrebbero cominciato ad apparire immediatamente dopo la nascita della congregazione cristiana.
Ma secondo gli insegnamenti di La Torre di Guardia, essi non sono mai stati in grado di avere il sopravvento sulla classe dello “schiavo fedele e discreto”, il grano, cioè, la congregazione di Dio sulla terra. Su questo argomento, nel suo numero del 1° settembre 1975 (p. 518), La Torre di Guardia diceva: «Notiamo che Gesù non disse che lo “schiavo fedele e discreto” sarebbe divenuto sleale. Ma in quanto ai singoli componenti della classe di quello “schiavo”, Gesù indicò semplicemente la possibilità che non tutti sarebbe stati leali, così come uno dei dodici, Giuda, dopo avere cominciato bene era finito male.» E nella pagina successiva in un altro paragrafo, parlando di tali “apostati”, essa aggiungeva: «Cristo non avrebbe permesso a questi sleali di avere il dominio sulla sua congregazione o di dividerla e fermare l’opera che compie.» Quindi, a p. 26 dell’edizione del 1° settembre 1981, La Torre di Guardia sosteneva: «Sebbene nel corso dei secoli le “zizzanie” dominassero la scena religiosa del mondo, c’era del “grano” attivo, e ai “domestici” veniva provveduto cibo spirituale.»
Viene così chiaramente affermato che, secondo l’interpretazione della Società Torre di Guardia, il grano rappresenta lo “schiavo fedele e discreto” quale gruppo senza soluzione di continuità, vale a dire la congregazione cristiana, cioè tutti i fedeli unti cristiani della terra in qualsiasi periodo dell’intera era cristiana. Infatti l’articolo, apparso su La Torre di Guardia del 15 luglio 1975 (p. 429), dal titolo “Come vengono spiritualmente cibati i cristiani?”, diceva: «Gesù aveva detto: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matt. 28:20) Gesù Cristo è il Capo della congregazione, il suo schiavo, e le sue parole mostrano che li avrebbe rafforzati per dare il cibo ai suoi “domestici” nel corso dei secoli. Apparentemente una generazione della classe dello “schiavo” cibava la generazione successiva, continuando anche a cibare se stessa.»
Nuovamente qui se ne deduce che questi cristiani non erano cibati come persone isolate o indipendenti ma come un corpo collettivo o gruppo, come congregazione. Riassumendo l’argomento, lo stesso numero di La Torre di Guardia (p. 431) affermava: «Vediamo dunque che Gesù Cristo stesso richiamò l’attenzione su questo metodo di cibare il suo popolo, non come singoli individui isolati e indipendenti, ma come corpo di cristiani strettamente uniti aventi vero amore e cura gli uni verso gli altri.» Infine, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961 (p. 19) aggiungeva: «Nel corso degli anni la congregazione simile ad uno schiavo ha cibato i suoi veri membri con fedeltà e discrezione. Dalla Pentecoste del 33 d.C. fino a questa stessa ora, questo è stato fatto con amore e attenzione. Sì, e questi “domestici” sono stati cibati col progressivo cibo spirituale che li fa avanzare con la “luce splendente che diventa sempre più chiara finché il giorno non sia fermamente stabilito”. (Prov. 4:18).»
Secondo quest’ultima citazione, non solo lo schiavo è sempre stato sostentato con dell’ottimo cibo spirituale, ma è stato nutrito con cibo spirituale progressivo, non regredendo né rimanendo statico, bensì in perenne avanzamento spirituale di pari passo con la luce della verità sempre più chiara. Questa è quindi la premessa che con studiata accuratezza costituisce il sostegno degli insegnamenti della Società relativi all’illustrazione fatta da Gesù dello “schiavo fedele e discreto”, riportata in Matteo 24:45-47. Quella classe, inoltre, venne all’esistenza alla Pentecoste del 33 E.V. e doveva avere una storia ininterrotta e continua attraverso i secoli, fino ad includere la fine del mondo. Nel frattempo essa doveva cibare progressivamente i suoi membri con cibo spirituale, divenendo sempre più illuminata con il passar del tempo. La domanda alla quale deve essere data una risposta è quindi: in che modo si può far quadrare questo insegnamento, questa dottrina, con la storia della Società Torre di Guardia? Se consideriamo le conseguenze dell’interpretazione che la Società dà di Matteo 24:45-47, cosa riscontriamo? Non dimentichiamo che questa interpretazione deve andare d’accordo con la sua storia attuale per dimostrarsi vera. Se la dottrina della Società dello “schiavo fedele e discreto” non coincide con la stessa storia del Movimento, in tal caso essa si dimostra incontestabilmente falsa, per lo meno per quanto riguarda i Testimoni di Geova. Avendo tutto ciò ben chiaro, possiamo ad esaminare la storia della Società, secondo la spiegazione che ce ne forniscono le sue stesse pubblicazioni.
Le origini del movimento della Torre di Guardia
La Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati fu costituita nel 1884 da Charles Taze Russell, noto per molti anni come il “Pastore” Russell. Russell nacque ad Allegheny, in Pennsylvania, nel 1852. Sebbene fosse stato educato come cristiano, all’età di sedici anni era giunto al punto di divenire quasi ateo. Nel libro edito, in inglese, dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati I testimoni di Geova nel Proposito divino, p.14, si fa la seguente osservazione basata sulle stesse parole di Russell: «Cresciuto come presbiteriano, indottrinato dal catechismo e possedendo per natura una mente indagatrice, caddi presto preda della logica della miscredenza non appena cominciai a ragionare con la mia mente. Ma ciò che dapprincipio aveva minacciato di costituire un ulteriore naufragio della fede in Dio divenne, per provvidenza divina, occasione per il bene e semplicemente demolì la mia fiducia nei credi umani e nei sistemi di errata interpretazione della Bibbia … Durante i mesi seguenti Russell continuò a riflettere sul soggetto della religione, incapace di accettarlo e tuttavia non disposto ad abbandonarlo.» Infine, a quanto narra il libro, Russell avrebbe detto: «Apparentemente per caso una sera entrai in una piccola sala seminterrata, scura e polverosa in Allegheny, Pennsylvania, dove udii che veniva tenuto un servizio religioso, per vedere se quel pugno di persone che vi si radunava avesse da offrire qualche cosa di più ragionevole delle credenze delle grandi chiese. Qui per la prima volta sentii parlare delle vedute dei Secondi Avventisti da Jonas Wendell … Benché la sua esposizione scritturale non fosse completamente chiara, ed egli fosse lontanissimo da ciò di cui ora ci rallegriamo, fu sufficiente, grazie a Dio, a ristabilire la mia fede vacillante nella divina ispirazione della Bibbia, e a dimostrare che gli scritti degli apostoli e dei profeti sono indissolubilmente concatenati.» (Le citazioni dirette di Russell, presenti nel libro I testimoni di Geova nel proposito divino, sono tratte da La Torre di Guardia del 1916, pp. 170, 171 ed. inglese).
A.H. Macmillan, un canadese che dedicò molti anni servendo presso la sede centrale della Società Torre di Guardia come membro preminente di quell’organizzazione, dice riguardo a Russell: «Nella vita di questo giovane una rinnovata determinazione a continuare nella ricerca della verità aprì un nuovo capitolo. Con l’aiuto della sua vecchia Bibbia, egli diede inizio ad uno studio accurato e sistematico. Mentre leggeva rifletteva, e più meditava più si convinceva che era prossimo il tempo in cui i figli del Signore, che erano saggi e vigilanti, avrebbero ricevuto un più chiaro intendimento del proposito di Dio. Infiammato da genuino entusiasmo, contattò diversi giovani con i quali si era precedentemente associato, sia per ragioni commerciali che per altri motivi. Egli parlò loro del suo rinnovato interesse, del suo proposito di continuare il suo studio diretto della Bibbia senza influenza alcuna da parte dei credi tradizionali. Riconosciuta immediatamente la fattibilità della proposta, essi dissero: “D’accordo, pensiamo che ci si debba riunire insieme per studiare in modo sistematico settimanalmente e ad una certa ora”. Così tutto ebbe inizio. Questo giovanotto, che a diciotto anni organizzò la sua piccola classe biblica, doveva divenire uno dei più noti studenti biblici della sua generazione. Doveva anche divenire uno degli uomini più amati e più odiati – uno degli uomini della moderna storia religiosa sul quale alte si sarebbero levate le lodi, ma anche le malignità.» (A. H. Macmillan, Faith on the March, Prentice-Hall Inc., 1957, pp. 19,20).
Le dottrine di La Torre di Guardia in conflitto con la Storia
Secondo le notizie fornite dalle stesse fonti di La Torre di Guardia, nel 1870 Charles Taze Russell si allontanò da ogni associazione con altri cristiani e, solo con la Bibbia, cominciò uno studio sistematico d’essa per conto proprio. Facendo dei commenti sui risultati di questo studio indipendente, il libro I testimoni di Geova nel proposito divino, a p. 17, diceva: «Egli non fu il fondatore di una nuova religione né avanzò mai una tale pretesa. Egli fece rivivere le grandi verità insegnate da Gesù e dagli apostoli, e diresse la luce del ventesimo secolo su tali insegnamenti. Egli non pretese mai di essere l’oggetto di speciali rivelazioni da parte di Dio, ma fu aiutato nel comprendere la Bibbia dal fatto che era giunto il tempo da Dio stabilito affinché essa fosse compresa, e dal fatto che, essendo pienamente consacrato al Signore ed al suo servizio, gli fu permesso di comprenderla.» [Quest’affermazione è tratta da p. 18 di una biografia di Russell pubblicata nella Prefazione all’edizione del 1926 del suo Divin Piano delle Età, che originalmente era stato pubblicato nel 1886]
Questa è quindi l’origine della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, secondo le parole di due dei più intimi associati ad essa. Entrambi ignorano totalmente la dottrina del cosiddetto “schiavo fedele e discreto” così accuratamente articolata in seguito. Il che è strano poiché, nell’anno 1870, quando il giovane Russell cominciò il suo studio indipendente della Bibbia, la classe dello “schiavo fedele e discreto” avrebbe avuto più di 1800 anni!
Deve, quindi, essere ancora data la risposta alle domande: Dove era la congregazione di questo “schiavo fedele e discreto”? In che modo Russell avrebbe potuto far rivivere i grandi insegnamenti di Cristo e degli apostoli indipendentemente dal “canale” di comunicazione, cioè l’organizzazione terrena di Geova? Inoltre, se – come afferma la Società Torre di Guardia – la fedele congregazione dello “schiavo” ha cibato se stessa progressivamente attraverso i secoli, con una generazione che cibava la successiva, perché sarebbe stato necessario far rivivere i grandi insegnamenti che Geova diede degli apostoli? Non avrebbe dovuto esserlo se gli insegnamenti relativi alla classe dello “schiavo fedele e discreto” fossero stati veri. Chiaramente, i fatti concernenti le origini moderne dei Testimoni di Geova contraddicono in maniera eclatante gli insegnamenti della Società Torre di Guardia relativi alla classe del cosiddetto “schiavo fedele e discreto”. È chiaro che, allo scopo di giustificare il loro autoritario sistema gerarchico, essi devono argomentare che Geova stia usando un’organizzazione, un “canale” terreno che tutti devono accettare e al quale sottomettersi. Ma per insistere ancora su di esso oggi, essi devono mostrare le prove che esso esisteva fin dall’inizio della Chiesa cristiana del 33 d.C., e che Dio ha sempre operato mediante esso. Comunque, rimane il fatto che Russell non si rivolse a nessuna organizzazione terrena. Egli agì indipendentemente, da solo.
Oggi, a più di cento anni dall’inizio delle attività di Russell, i Testimoni di Geova hanno assunto una struttura in cui l’organizzazione ha un ruolo preminente. Essa viene sempre messa al primo posto. In La Torre di Guardia del 1° settembre 1979, nell’articolo “Fede nella vittoriosa organizzazione di Geova”, l’espressione “organizzazione teocratica” appare 15 volte nei primi undici paragrafi. Questa sorta di ripetizione ipnotica è usata costantemente dalla Società per condizionare i Testimoni di Geova affinché pensino che da parte loro costituisca un errore anche il solo porsi delle domande su ciò che la Società pubblica sempre con l’etichetta di “Verità”.
In contrasto con questa attitudine nei confronti dell’organizzazione, Russell e i suoi primi associati erano del tutto contrari alla costituzione di una qualsiasi organizzazione terrena. La Torre di Guardia di Sion del febbraio 1884 (p. 2) diceva circa Russell e i suoi associati: «Noi non apparteniamo a NESSUNA organizzazione terrestre; quindi, se doveste nominare l’intero elenco delle sette, noi risponderemmo di no a ognuna. Aderiamo solo a quell’organizzazione celeste “i cui componenti sono iscritti nei cieli”. (Ebr.12:23, Luca 10:20). Tutti i santi ora viventi, o che sono vissuti durante questa età, sono appartenuti all’ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA: essi sono tutti UNA SOLA chiesa, e non ce n’è nessun’altra riconosciuta dal Signore. Perciò ogni organizzazione terrestre che interferisce minimamente con questa unione di santi è contraria agli insegnamenti della Scrittura e si oppone alla volontà del Signore “che essi siano uno”.»
Questa citazione, ad ogni modo, fu anche ristampata nel numero del 1° settembre 1979 di La Torre di Guardia (p. 16 dell’ed. inglese). Russell credeva nella chiesa invisibile. Egli non credeva in un’organizzazione o chiesa terrena di lunga durata. Infatti, era ostile alla religione organizzata, ed è comprensibile l’antagonismo che egli nutriva nei confronti delle chiese. Egli era, dopo tutto, un individualista religioso. Il suo piccolo gruppo di seguaci non aveva nessuna storia organizzativa. Essi pensavano di minimizzare tale inconveniente asserendo che Dio non aveva un’organizzazione terrena, una congregazione cristiana monolitica. Così i seguaci di Russell, o Studenti Biblici, potevano denigrare quelle religioni che avevano una lunga storia e potevano giustificare il fatto che essi non ne avessero alcuna. È estremamente chiaro che Russell non credeva che Dio avesse in quel tempo un’organizzazione costituita da uno “schiavo fedele e discreto” vecchio di 1800 anni, vale a dire un canale terreno di comunicazione. Egli non lo trovò né fu trovato da esso. Egli e i suoi associati non si unirono ad alcuna organizzazione esistente a quel tempo e furono infatti disprezzati da tutte le altre associazioni religiose organizzate. Essi rifiutarono con determinazione l’idea che vi fosse un’organizzazione terrena visibile che esisteva dal tempo della Pentecoste in poi con la quale ci si sarebbe dovuti associare per poter servire Dio.
Ma oggi, 100 anni più tardi, i Testimoni di Geova, che si dichiarano i discendenti degli Studenti Biblici, hanno assunto una posizione che è esattamente l’opposto di quella che sostenevano i loro recenti antenati spirituali. Essi asseriscono che è necessario che esista un’organizzazione terrena visibile che operi mediante la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Nel corso degli anni, i seguaci di Russell che rimasero associati alla Società mutarono il loro atteggiamento. Mentre una volta erano decisamente contrari ad un’organizzazione, adesso ne sono diventati i più accesi sostenitori. Proprio come il punto di vista dei loro predecessori relativamente ad un’organizzazione terrena era del tutto diverso cento anni prima, da quello che essi sostengono attualmente, così il loro modo di considerare Russell è oggi totalmente diverso da quello degli Studenti Biblici mentre egli era in vita. A parte qualche fuggevole riferimento a lui nelle pubblicazioni Torre di Guardia, Russell è quasi del tutto sconosciuto ai testimoni di Geova attuali. Non viene raccomandata la lettura dei suoi scritti, né i suoi molti libri sono oggi pubblicati dalla casa editrice che egli fondò e sostenne con il suo denaro.
Charles T. Russell in qualità di “quel servitore”
Tuttavia Russell fu un uomo che, come ancor oggi sostengono i Testimoni di Geova, fu impiegato da Dio per far rivivere i grandi insegnamenti di Gesù e degli apostoli. Perché, allora, essi oggi non studiano più i suoi libri nelle loro congregazioni, almeno esclusivamente da un punto di vista storico? La risposta è che quel materiale oggi sarebbe considerato eretico! Russell fu un uomo notevole ed uno scrittore prolifico. Fu lui ad elaborare lo statuto della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Egli fu l’editore di La Torre di Guardia fin dal suo inizio. Dal 1879 fino alla sua morte nel 1916, egli compose centinaia di articoli, opuscoli e trattati insieme alla produzione dei sei volumi di Studi sulle Scritture che originariamente furono conosciuti come Serie dell’Aurora Millenniale. Ma, cosa più importante di tutte, i suoi insegnamenti godevano di una speciale autorità fra i suoi seguaci. In effetti, essi divennero “la Verità”, ed egli cominciò ad essere considerato come il “canale” di tale Verità.
A questo riguardo, è interessante notare come Russell e gli Studenti Biblici consideravano gli Studi sulle Scritture. Il numero del 15 settembre 1910 di La Torre di Guardia (p. 298) diceva quanto segue: «Se i sei volumi di STUDI SULLE SCRITTURE sono praticamente la Bibbia per soggetti, per i quali sono fornite le prove scritturali a sostegno, noi possiamo appropriatamente chiamare i volumi la Bibbia in forma condensata. Cioè a dire, essi non sono semplicemente dei commenti sulla Bibbia, ma sono praticamente la Bibbia stessa, giacché non vi è alcun desiderio di edificare alcuna dottrina o pensiero su qualche preferenza personale o sulla sapienza di qualche uomo, ma vi è solo il desiderio di presentare l’intero argomento in armonia con la Parola di Dio. Noi perciò pensiamo che sia saggio seguire tale metodo di lettura, questa sorta di istruzione, questo modo di studiare la Bibbia. Inoltre, non solo non si possono conoscere i piani divini studiando la Bibbia da sola, ma se vengono messi da parte gli STUDI SULLE SCRITTURE dopo averli usati, dopo averli letti anche per dieci anni, se sono messi da parte e trascurati e ci si rivolge soltanto alla Bibbia, sebbene si abbia compreso la Bibbia per dieci anni, l’esperienza mostra che entro due anni si ritornerà nell’oscurità. D’altra parte, se si leggono semplicemente gli STUDI SULLE SCRITTURE con riferimenti e non si legge in tal modo una sola pagina della Bibbia, al termine di due anni si giungerà alla luce, perché si avrebbe la luce delle Scritture.»
Questo vuol dire, naturalmente, che Russell aveva totalmente cambiato il suo punto di vista con il trascorrere degli anni. Siccome egli originariamente non era ispirato, egli non avrebbe potuto interpretare la Bibbia. Ma adesso, dopo la stampa dei sei volumi, nessun altro avrebbe potuto accostarsi da solo alla Bibbia ed apprendervi “la Verità”. Adesso “la Verità” si poteva trovare soltanto nei suoi volumi che spiegavano la Bibbia. Essi erano “la Verità”. Se non si era d’accordo su ciò, si era considerati nelle tenebre spirituali. Oggi, comunque, la maggior parte di ciò che era insegnato in quei volumi non viene più accettata dai Testimoni di Geova. Ma al tempo di Russell essi erano “la Verità” e bisognava credervi per potersi dire “nella Verità”.
Così l’attitudine autoritaria, caratteristica della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, non è nuova. È stata una sua connotazione peculiare sin dagli ultimi giorni del suo primo presidente. Russell e gli Studenti Biblici erano senza dubbio sinceri, persone timorate di Dio che realmente credevano di essere stati illuminati da Dio ed impiegati da lui in maniera speciale. Ma i fatti che mostreremo più avanti dimostrano che questa convinzione era basata principalmente sulla delusione circa loro stessi, e questa autodelusione li motivava a parlare in maniera autoritaria per condannare tutti quelli che non erano d’accordo con loro. Nel presumere d’essere speciali, essi divennero presuntuosi nel presentare le loro argomentazioni scritturali.
Gran parte di questa presunzione religiosa, se non tutta, è dovuta all’atteggiamento degli Studenti Biblici verso Russell e i suoi scritti. È oggi riconosciuto dalla Società Torre di Guardia che molti Studenti Biblici o Russelliti furono colpevoli di aver promosso ciò che poi divenne adorazione della creatura. Questa adorazione della creatura fu una conseguenza naturale di ciò che era stato loro insegnato su di lui. Egli giunse ad essere identificato con lo schiavo di Matteo 24:45-47. A.H. Macmillan dice: «Spesso quando gli veniva chiesto: “Chi è lo schiavo fedele e discreto?” La risposta di Russell era: “Alcuni dicono che sia io, mentre altri dicono che sia la Società.” Entrambe le affermazioni erano vere: Russell era infatti la Società (in senso assoluto), poiché egli ne dirigeva la politica e le scelte. Egli a volte chiedeva l’opinione di altri membri della Società, ascoltava i loro consigli, e poi decideva secondo il suo giudizio ciò che secondo lui il Signore desiderava che egli facesse.» E Macmillan non è il solo a dir questo. Che Russell fosse considerato in tal modo è riconosciuto in I testimoni di Geova nel proposito divino (p. 69) dove è affermato: «L’insistenza circa il fatto che Russell fosse stato “quel servitore” indusse molti a considerare Russell in un modo che infine condusse all’adorazione della creatura. Essi credevano che tutta la verità che Dio aveva ritenuto appropriato di rivelare al suo popolo, fosse stata rivelata tramite Russell, e adesso non ne sarebbe più stata rivelata alcuna in quanto “quel servitore” era morto.»
È importante ricordare a questo punto che questa attitudine non era una conclusione cui fosse giunto per conto proprio uno sparuto numero di persone; essa era stata insegnata dalla Società. Si noti questa citazione tratta da I testimoni di Geova nel proposito divino (p. 95): «Vi fu una certa resistenza da parte di coloro che non erano progressivi e che non avevano una chiara visione dell’opera che stava loro dinanzi. Alcuni insistevano a vivere nel passato, al tempo del Pastore Russell, quando i fratelli in generale lo consideravano come il solo canale di illuminazione scritturale.» Così era scritto ed accettato virtualmente da tutti gli Studenti Biblici che egli fosse “quel servitore” fino al 1927, undici anni dopo la sua morte. Infatti in La Torre di Guardia del 15 febbraio 1927, in un articolo intitolato “Servitore buono e malvagio”, il giudice J.F. Rutherford cominciò ad insegnare che l’intera chiesa, il “corpo di Cristo” e, perciò, l’intera comunità degli Studenti Biblici costituivano lo “schiavo”, non Russell.
Ma oltre al fatto che egli era considerato il “servitore fedele” di Matteo 24:45-47, Russell fu anche identificato con “l’uomo con il corno da scrivano” di Ezechiele 9 ed il “settimo messaggero” di Rivelazione 1:20. In quel versetto, il glorificato Gesù Cristo è rappresentato con sette stelle nella sua destra che rappresentano sette “angeli” o “messaggeri”. Russell era considerato una di quelle stelle, la settima. Per questo egli divenne noto come il “settimo messaggero”. [Per una discussione su questi titoli, vedi The Memoirs of Pastor Russell: The Laodicean Messenger: His Life, Works and Character, Chicago, The Bible Students Bookstore, 1923]. L’articolo principale di La Torre di Guardia del 1° novembre 1917, pubblicato un anno dopo la morte di Russell, era intitolato “Tributo al settimo messaggero”. Esso spiegava che l’intera età evangelica era divisa in sette periodi o epoche, per ciascuna delle quali Dio aveva provveduto uno speciale messaggero per la chiesa terrena di Gesù Cristo. Quindi, a p. 324, esso diceva: «Il grande dramma dell’età del Vangelo si apre con l’apostolo Paolo in qualità di messaggero principale o angelo per le chiese. Si chiude con il Pastore Russell quale settimo e ultimo messaggero per la chiesa militante. Per le altre cinque epoche della chiesa il Signore ha provveduto messaggeri nel seguente ordine: San Giovanni, Ario, Waldo, Wycliffe e Lutero. Ciascuno a turno fece sì che il messaggio fosse compreso durante l’epoca in cui viveva. I due messaggeri più preminenti furono comunque il primo e l’ultimo, San Paolo ed il Pastore Russell.»
Così, secondo La Torre di Guardia, il Pastore Russell sovrastava l’apostolo Giovanni, uno dei dodici originali discepoli o apostoli di Cristo. Chiaramente questo modo di considerare Russell ed i suoi scritti rappresentava una forma di culto. Inoltre, l’adulazione tributatagli era di quelle che difficilmente si rendono ad un “servitore” o ad uno “schiavo”. Tuttavia questo modo di considerare il Pastore Russell era stato insegnato dalla Società Torre di Guardia e dal suo portavoce per più di trenta anni. Sebbene oggi tutto ciò sia ripudiato dai Testimoni di Geova, tale attitudine fu a lungo considerata come “la Verità”, e se qualche Studente Biblico avesse fatto delle obiezioni, lo avrebbero considerato come se si trovasse nelle “tenebre spirituali”. La sua non sarebbe stata considerata una “giusta attitudine” nei confronti del “canale” di Dio. Stranamente, anche oggi la Società lascia credere ai suoi seguaci che in qualche modo Dio fosse l’artefice di tutto ciò.
Lo scisma della Società Torre di Guardia e la “cattività babilonese”: 1917-1919
Dopo la morte di Russell, l’organizzazione della Torre di Guardia cadde nel disordine. Lo “schiavo fedele e saggio” di Dio se n’era andato. Il “settimo” e ultimo “messaggero” della chiesa era morto. Si dovrebbe comunque notare che due anni prima, nel 1914, vi era stato il fallimento dell’adempimento della tanto attesa profezia sulla fine del mondo, e gli Studenti Biblici erano ancora turbati da quel fallimento profetico. Alcuni si erano perfino allontanati dal Movimento a causa della delusione. Ma, come se ciò non bastasse, alla sede centrale della Torre di Guardia ebbe luogo un’accesa lotta per il potere al fine di ottenere il controllo della Società.
Durante la primavera ed i primi mesi dell’estate 1917, il giudice Joseph Rutherford, successore di Russell nella qualità di presidente della Società Torre di Guardia, aveva cercato di esercitare praticamente lo stesso controllo assoluto sulle attività della Società proprio come aveva fatto Russell. Comunque, Russell non aveva desiderato che ciò avvenisse. Nelle sue ultime volontà e nel suo testamento egli aveva provveduto che fosse un organo collettivo a succedergli. Così quattro membri del Consiglio dei Direttori della Società, la maggioranza del Consiglio, si opposero vivacemente a ciò che essi considerarono come un colpo di mano e gli si opposero con forza. Infine, le tensioni fra il giudice e i direttori giunsero ad uno sbocco il 17 luglio 1917. Rutherford annunciò semplicemente alla tavola da pranzo della “famiglia Betel” (il personale della sede centrale) che egli aveva sostituito i quattro con delle persone da lui personalmente nominate, usando l’espediente legale secondo il quale i direttori che gli si erano opposti non potevano detenere legalmente il loro incarico secondo le leggi della Pennsylvania. [Si vedano: M. James Penton, Apocalypse Delayed: The Story of Jehovah’s Witnesses, University of Toronto Press, 1985, pp. 48-55; e Rud Persson, Rutherford’s Coup. The Watch Tower Succession Crisis of 1917 and its Aftermath, Hart Publishers, 2022].
Successivamente Rutherford e la Società asserirono che in seguito all’annuncio vi era stato un dibattito di cinque ore causato dai direttori deposti che si opponevano alla pubblicazione, in lingua inglese, del Mistero Compiuto, un libro distribuito alla famiglia Betel immediatamente prima del drammatico annuncio del giudice. Quel libro fu denominato “settimo volume” degli Studi sulle Scritture del Pastore Russell e annunciato come sua opera postuma. Così Rutherford poté asserire, del tutto falsamente, come è reso chiaro da una sua successiva testimonianza resa sotto giuramento [Trascrizione delle registrazioni nel procedimento United States contro Rutherford et al. pp. 981-2], che i quattro, ed altri assieme a loro, avevano rifiutato il cibo spirituale proveniente dallo “schiavo fedele e discreto”. Perciò ai Testimoni di Geova di oggi viene fatto credere che i quattro uomini, che furono rimossi dal loro incarico e in seguito espulsi dalla sede centrale della Società, erano individui malvagi che desideravano servire se stessi, in poche parole, personificavano lo “schiavo malvagio”. [Per un chiaro esempio di questa falsa storia, vedi I testimoni di Geova nel proposito divino, pp. 69-73]
Naturalmente è vero che i quattro, assieme a molti altri Studenti Biblici, ben presto rigettarono Il Mistero Compiuto in quanto non lo considerarono opera di Russell. Ed in ciò essi semplicemente reagirono in maniera coerente alle loro convinzioni. Sebbene il “settimo volume” contenesse molti degli scritti di Russell, esso era in effetti opera dei sostenitori di Rutherford: Clayton Woodworth e George Fisher. Inoltre, esso fu propinato ai leali Studenti Biblici come il “denaro” della parabola di Gesù in Matteo 20:1-6, mentre Woodworth descrisse Rutherford agli Studenti Biblici presenti all’assemblea di Boston, che ebbe luogo alla fine del 1917, come “l’incaricato del denaro” [Il sermone di Woodworth fu stampato privatamente nel 1918 in forma di opuscolo in inglese con il titolo La parabola del Penny]. Così, convinti che l’ultimo “messaggero” della chiesa fosse morto, gli Studenti Biblici critici di Rutherford non accettarono Il mistero compiuto come “nuova luce”, e considerarono come un colpo di mano ed un’ingiustificata usurpazione di potere, la violazione da parte di Rutherford della volontà di Russell e la pubblicazione del “settimo volume”.
Dal punto di vista degli Studenti Biblici nel 1917 lo “schiavo fedele e saggio” di Matteo 24 era morto. Il “settimo messaggero”, l’ultimo messaggero della chiesa, se n’era andato. Così, come potevano essere considerati nel torto se reagirono in quel modo all’azione di Rutherford di pubblicare Il Mistero Compiuto, azione che a loro parve estremamente presuntuosa? Come poteva alcun uomo aggiungere qualsiasi cosa al messaggio che era già stato consegnato dal “settimo messaggero”? La loro ira scaturiva dalla lealtà al “fedele e saggio servitore” di Geova, Charles Taze Russell, una lealtà molto simile a quella che i Testimoni di Geova oggi esibiscono nei confronti di una corporazione legale, la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati.
Quegli uomini semplicemente reagirono alla situazione in una maniera del tutto coerente con le loro convinzioni. Sarebbe stato strano se essi avessero agito diversamente. E ciò a prescindere dal fatto che Russell fosse stato impiegato come era stato loro insegnato, oppure che non lo fosse stato. O egli era il canale o era un mentitore. Essi non credevano che egli fosse stato un imbonitore, ma che realmente Dio lo avesse scelto come suo servitore. Così essi scelsero di lasciare la Betel piuttosto che accettare l’offerta di Rutherford di nominarli pellegrini viaggianti, posizione che corrisponde a quella degli attuali sorveglianti di circoscrizione dei Testimoni di Geova. [I testimoni di Geova nel proposito divino, p. 71]
Tutti questi sconvolgimenti interni dell’organizzazione ebbero luogo mentre era in corso la prima guerra mondiale. Fu un periodo estremamente difficile per gli Studenti Biblici. Non solo Russell era morto, ma le sue profezie riguardanti la fine del mondo nel 1914 non si erano adempiute. Sia la Società Torre di Guardia che la comunità degli Studenti Biblici furono divise per quanto riguardava la direzione della Società. Inoltre, gli Studenti Biblici furono messi alla berlina come falsi profeti, ed alcuni dei loro capi, incluso Rutherford, furono messi in prigione con l’accusa di aver violato le leggi federali sullo spionaggio e per essersi opposti allo sforzo bellico degli americani in tempo di guerra [I testimoni di Geova nel proposito divino, pp. 79-81]. Fu in quel tempo, comunque, che si suppose dovesse aver luogo qualcosa di rimarchevole fra gli Studenti Biblici fedeli alla Società.
Secondo gli attuali insegnamenti di La Torre di Guardia, Gesù Cristo avrebbe dovuto “venire” invisibilmente nel 1914 e, dopo la sua venuta, iniziare il giudizio fra i suoi servitori terreni. In quanto alle parole di Gesù in Matteo 24:46, 47: «Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi», la Società, secondo la sua interpretazione, spiega che si adempirono in quel tempo. Secondo i calcoli di La Torre di Guardia, tale nomina entrò in vigore nella primavera del 1919. In quel tempo agli Studenti Biblici furono affidati tutti gli averi terreni del neo stabilito regno celeste di Dio. Questi insegnamenti sono stati discussi in La Torre di Guardia del 1° aprile 1977 nell’articolo “Serviamo con lo schiavo fedele”. È interessante considerare come i Testimoni descrivono la loro condizione spirituale durante il periodo 1914-1918, periodo in cui, secondo loro, furono ritenuti meritevoli di accresciuti privilegi di servizio sulla terra dal glorificato Signore Gesù Cristo. Ecco cosa dicono di se stessi: «Come gli Israeliti dei giorni di Isaia, gli israeliti spirituali si vendettero a causa di pratiche errate e vennero a trovarsi in schiavitù sotto l’impero mondiale della falsa religione, cioè Babilonia la Grande, e i suoi amanti mondani. Un caso notevole si ebbe durante la prima guerra mondiale (1914-1918). [La Torre di Guardia del 15 maggio 1981, p. 26, par. 17]
«Ma le Scritture dicono che essi avevano abiti impuri a causa della loro lunga associazione con l’apostasia cristiana. Essi avevano seguito molte pratiche, aspetti e credenze simili a quelli delle sette della Cristianità, paragonati a cattive erbe. Quindi dal 1914 al 1918 subirono un periodo di ardente prova non dissimile dall’antico periodo di prigionia babilonese dei Giudei nel 607-537 a.C.» [La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961, p. 20].
«Tutto questo avvenne a causa della trasgressione che avevano commessa provando timore degli uomini, non comportandosi in modo strettamente neutrale durante gli anni della guerra ed essendo contaminati con molte e impure pratiche religiose. Geova e Gesù Cristo permisero a questi testimoni d’essere riprovati, perseguitati, proscritti e che i loro rappresentanti fossero messi in prigione dalle nazioni di questo vecchio mondo. Nell’estate del 1918 la forte voce organizzata dei testimoni de La Torre di Guardia era stata messa a tacere, collettivamente uccisi come aveva profetizzato Apocalisse 11:7, 8. Notate, comunque, che la voce di questa sentinella non fu soffocata finché non ebbero completata la loro fenomenale opera di avvertimento fra i popoli delle nazioni prima del 1914.» [La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961, p. 20]
Notate come descrivono se stessi nelle parole summenzionate secondo le quali essi: avevano abiti impuri, erano contaminati con l’apostasia cristiana, manifestavano pratiche errate, erano paragonati a cattive erbe, avevano timore dell’uomo, si erano venduti a causa di pratiche errate, fino a paragonare la loro esperienza alla cattività degli Israeliti a Babilonia. Si erano venduti a causa di pratiche errate. E poiché, quando gli Israeliti furono deportati a Babilonia erano in condizione di apostasia, i Testimoni di Geova stanno in effetti dicendo che essi, in quel periodo di tempo, erano anche apostati.
La speculazione profetica di La Torre di Guardia ed i suoi fallimenti nel campo della profezia
D’altra parte, oggi i Testimoni di Geova si vantano di aver compiuto per quasi quarant’anni prima del 1914 una fenomenale opera di predicazione allo scopo di avvertire il genere umano di ciò che sarebbe accaduto in quell’anno. Ma se esaminiamo la storia, noteremo che in effetti essi predicarono un falso messaggio. Poiché ciò che essi predicavano era che Cristo sarebbe effettivamente ma invisibilmente venuto nel 1914 e che il periodo fra il 1874 ed il 1914 fosse il tempo della mietitura che sarebbe terminato proprio nel 1914 con la totale distruzione di tutte le nazioni del genere umano. Riguardo a tale fatto lo stesso Charles Taze Russell scrisse: «Noi consideriamo un fatto stabilito che la fine completa dei regni di questo mondo ed il pieno stabilimento del regno di Dio saranno compiuti entro la fine del 1914 d.C.» [I testimoni di Geova nel proposito divino, p. 55]
Rutherford, inoltre, nel 1930 scriveva: «Tutto il popolo del Signore aveva lo sguardo fisso sull’anno 1914 e lo aspettava con gioiosa aspettativa. Allorché quell’anno venne e passò i membri del popolo di Dio rimasero delusi, addolorati, afflitti e furono grandemente oltraggiati. Furono posti in ridicolo particolarmente dal clero e dai suoi alleati, mostrati a dito, beffeggiati per quanto avevano detto a proposito del 1914 e di quanto doveva avvenire durante quell’anno, in una parola, per le loro profezie che non si erano adempiute.» [J.F. Rutherford, Luce, Brooklyn 1930, vol. 1, p. 199]
Qual è la base per comprendere, secondo quanto detto sopra, che durante quel periodo gli Studenti Biblici stessero agendo in qualità di “schiavo fedele e discreto”? Essi stessi si descrivono come infedeli e disapprovati da Dio. In effetti, a conferma che era proprio così che la pensavano, asserirono d’essere stati del tutto abbandonati, proprio come l’antico Israele dovette essere consegnato alla mercé di Babilonia. Come può, allora, dirsi che fossero stati “discreti” o “saggi” nel predicare il falso allarme circa il 1914? Dobbiamo ancora una volta riscontrare che non è proprio possibile identificarli nelle vesti del cosiddetto “schiavo fedele e discreto”.
Naturalmente si deve riconoscere che gli Studenti Biblici del tempo di Russell credevano correttamente in alcuni importanti insegnamenti biblici. Ma la maggioranza di ciò in cui essi credevano era semplicemente frutto di fantasia. Essi furono colpevoli di aver fissato molte date assolutamente errate per il tempo della fine; scioccamente e falsamente profetizzarono la fine del mondo nel 1914, e coltivarono un’attitudine di culto nei confronti di Russell e dei suoi scritti. Inoltre, giudicarono negativamente e avversarono tutti quelli che rifiutarono di accettare i loro calcoli apocalittici e la loro arroganza spirituale. Così, a motivo di queste caratteristiche negative, essi persero quel poco di influenza benefica che avrebbero potuto esercitare. Ed i loro discendenti spirituali, cioè i Testimoni di Geova, hanno seguito le loro orme. Essi, al pari dei loro predecessori, ripongono fede in alcuni validi insegnamenti biblici, ma le loro cervellotiche e personali interpretazioni delle Scritture, insieme alle loro false profezie, sono sufficiente dimostrazione del loro reale valore.
Tornando indietro al periodo 1914-1918 ed alla pretesa degli Studenti Biblici di essere stati approvati nel 1919 mediante il conferimento di supposti “estesi privilegi del Regno”, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961 (p. 20) diceva: «Un fedele rimanente di alcune migliaia di “domestici” della classe dello “schiavo fedele e discreto” sopravvissero a questo tempo di prova. Dalla primavera del 1919 in poi essi cominciarono a levarsi dalla polvere dell’inattività al loro nuovo e alto servizio di sentinelle per il mondo. Le Scritture dicono anche che erano come vestiti con nuovi abiti di pura identificazione per rappresentare sulla terra gli interessi di Geova.»
Questo è veramente incredibile! Ammettono di aver profetizzato il falso per quasi quarant’anni, facendo uso di calcoli relativi alla cronologia che erano del tutto errati. Ammettono di essere stati tanto impuri e apostati che Dio dovette abbandonarli a ciò che essi definiscono “Babilonia la Grande”. E, ciononostante, chiedono agli altri di credere che essi siano stati glorificati con un nuovo e più elevato privilegio di servizio, con conferimento di maggiori responsabilità da parte del loro Signore, Gesù Cristo. Ciò è del tutto irragionevole. È come se un uomo d’affari che si trovi in serie difficoltà economiche a causa della sua stoltezza e abbia perso una gran quantità di denaro, dopo aver dichiarato bancarotta, pretendesse che un altro gli dicesse: “Bravo! Hai già perso molto del mio denaro, così io adesso ti affiderò tutta la mia fortuna”. In effetti la Società Torre di Guardia insegna che è proprio questo che Dio avrebbe fatto rispetto a quelli che prendono la direttiva, e la maggior parte dei Testimoni di Geova lo crede. Naturalmente essi sono condizionati a credere virtualmente in tutto ciò che la Società dice.
Per quanto la spiegazione appena fornita possa sembrare incredibile, essa è per lo meno paragonabile ad un’altra. Alla fine della prima guerra mondiale gli Studenti Biblici potevano far risalire la loro storia non oltre il 1870, anno in cui Russell diede inizio alla sua piccola classe di studio biblico. Così nel 1919, la loro intera esistenza come Movimento non superava i cinquant’anni. Tuttavia ecco in che modo descrivono se stessi in La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961 (pp. 20, 21): «Ora che il Regno da lungo tempo atteso era divenuto in cielo una stabilita realtà, i suoi crescenti interessi non sarebbero stati dopo il 1919 sicuramente lasciati sulla terra nelle mani di una nuova organizzazione di bambini spirituali. E questo avvenne. Questo prezioso servizio del Regno fu affidato al rimanente dello “schiavo fedele e discreto”, la congregazione cristiana vecchia di 1900 anni, ricca per lealtà e integrità, matura per la sua pazienza nel subire la persecuzione, forte nella sua antica fede nelle preziose promesse di Geova, fiduciosa nella guida del suo invisibile Signore, Gesù Cristo, ubbidiente al suo secolare incarico d’esser testimone sulla terra, infine purificata mediante un’ardente prova nel 1918.»
Poi, a p. 22, La Torre di Guardia aggiungeva: «Sì, senza alcun dubbio il vecchio ma desto “schiavo fedele e discreto”, si erge oggi come meravigliosa sentinella per i popoli delle nazioni. Come il loro Signore, Gesù Cristo si erse per far sorgere e cadere molti in Israele nel primo secolo dell’Era Cristiana, così ora, dinanzi al mondo intero, gli unti testimoni si ergono come guida per condurre alla salvezza una minoranza del genere umano ma provano d’essere un’occasione di caduta nella distruzione di Armaghedon per gli altri.»
Realmente, accettare che questa giovane organizzazione religiosa, con una storia che in meno di cinquant’anni l’aveva vista protagonista, per sua stessa ammissione, della predicazione di un falso vangelo, il che l’aveva resa spiritualmente impura, fosse lo “schiavo fedele e discreto” vecchio di 1900 anni, ricco di lealtà e integrità e ubbidiente alla sua secolare missione, è veramente ridicolo. E tuttavia questo è proprio ciò che la Società fa credere ai suoi seguaci allo scopo di perpetuare il mito che coloro i quali la dirigono rappresentino lo “schiavo fedele e discreto”. Ha la Società Torre di Guardia, dopo la rovinosa esperienza del 1914, imparato la lezione, ed ha insegnato ai suoi sorveglianti spirituali ad evitare le private interpretazioni delle Scritture circa i tempi profetici ed il fare predizioni dogmatiche? No, assolutamente! Immediatamente dopo la delusione del 1914 essi ricaddero nello stesso errore. Nel 1920, un anno dopo l’inizio del loro cosiddetto nuovo ed elevato incarico di servizio, la Società Torre di Guardia pubblicò un libro intitolato Milioni ora viventi non morranno mai.
Per annunciare la serie di discorsi che accompagnarono la diffusione di tale libro furono pubblicati annunci sui giornali. [I testimoni di Geova nel proposito divino, p. 98] Tale campagna durò fino al 1925. Il libro, assieme al settimo volume degli Studi sulle Scritture costituiva la “Verità” da predicare. Naturalmente il tutto includeva la “cronologia biblica” di Russell che era ancora accettata dagli Studenti Biblici a quel tempo. In che cosa consisteva, allora, il messaggio contenuto in Milioni ora viventi non morranno mai? Esso trattava dell’opera di ricostruzione che doveva essere compiuta dal Regno di Dio. In esso veniva insegnata la restaurazione dell’Israele naturale nel favore di Dio proprio come aveva insegnato Russell. Inoltre, si faceva ricorso ad un elaborato sistema di calcolo del tempo per dimostrare che il favore di Dio era ritornato sui Giudei nel 1878. C’erano anche dei calcoli riguardanti il sistema dei giubilei d’Israele, che venivano utilizzati per stabilire che il 1925 sarebbe stato un anno apocalittico. Esprimendo i suoi commenti su tale concetto, l’autore del libro, J.F. Rutherford, asseriva nel libro Milioni ora viventi non morranno mai (p. 88): «Un semplice calcolo, ci porta a questo fatto importante: Settanta giubilei di 50 anni ognuno, fanno un totale di 3.500 anni. Questo periodo di tempo cominciato 1575 anni prima dell’anno 1° di Cristo, per necessità ha la sua fine nell’anno 1925, nel quale tempo il tipo finisce, ed il grande antitipo quindi deve marcare il principio del ristauro di tutte le cose. La cosa principale da essere ristorata, è la razza umana alla vita, e poiché altre scritture definitivamente stabiliscono il fatto, che vi sarà una risurrezione di Abrahamo, Isacco, Giacobbe, ed altri fedeli del passato, e che questi avranno il primo favore, dobbiamo attenderci che il 1925 sarà testimone del ritorno di questi fedeli uomini d’Israele dalla condizione di morte, risorti, e completamente ristorati alla perfetta umanità, e così essere i visibili e legali rappresentanti del nuovo ordine delle cose in sulla terra.»
Quindi Rutherford aggiungeva (pp. 89-90): «Come fin qui abbiamo constatato, il gran circolo del giubileo deve incominciare nel 1925. In quel tempo, la fase terrestre del regno dovrà essere riconosciuta. L’Apostolo Paolo nel primo capitolo degli Ebrei nomina una lista di fedeli che morirono prima della crocifissione del Signore e prima della selezione della Chiesa. Codesti, non possono fare parte della classe celeste, essi non avevano delle celesti speranze. Iddio però ha qualche cosa di buono conservato anche per loro. Saranno risuscitati uomini perfetti, e stabiliti come principi o governatori in sulla terra, secondo la promessa … Perciò dobbiamo con fede attendere che il 1925 marcherà il ritorno di Abrahamo, Isacco, Giacobbe e dei profeti fedeli del passato, particolarmente quelli nominati dall’apostolo in Ebrei undicesimo capitolo, alla condizione di perfezione umana.»
Infine, il secondo presidente della Società Torre di Guardia reiterava dogmaticamente (p. 97): «Basati sopra l’argomento fin qui constatato, che il vecchio ordine delle cose – il vecchio mondo – è alla sua fine, e passa; che il nuovo ordine è introdotto, e che il 1925 marcherà la risurrezione dei fedeli dignitari antichi, e l’inizio della ricostruzione, è perfettamente logico e ragionevole di concludere, che milioni di persone viventi quest’oggi in sulla terra, saranno ancora in vita nel 1925. Ed allora, basati sulle promesse poste nella divina Parola, dobbiamo attendere la positiva ed indiscutibile, nonché incontestabile conclusione, che milioni di persone viventi quest’oggi non morranno mai.»
Questo era, quindi, il “grande messaggio” che gli Studenti Biblici cominciarono a proclamare immediatamente dopo essere stati “designati” da Dio al loro “nuovo ed elevato privilegio di servizio” nel 1919. Naturalmente, si suppose che tutto questo avesse luogo sotto la direttiva del Signore Gesù Cristo. E quest’ultimo concetto è ciò che la Società Torre di Guardia insegna oggi! Così a tutti i leali Testimoni di Geova è insegnato che devono accettare tale montagna di grossolane falsità sol perché esse vengono loro trasmesse dallo “schiavo” di Dio, il suo “canale”. Se essi non le accettassero, sarebbero accusati di non mostrare “l’appropriato rispetto” nei confronti della “sola organizzazione” che Geova Dio impiegherebbe oggi sulla terra.
Naturalmente, la storia ha abbondantemente dimostrato che la profezia del giudice Rutherford sul 1925 era una bugia, ma a quel tempo era considerata “la Verità”, verità che secondo l’attuale insegnamento della Società Torre di Guardia era stata provveduta tramite lo “schiavo fedele e discreto” vecchio di 1900 anni. Per di più, prima della dimostrazione del suo fallimento, ogni Studente Biblico che dubitava d’essa era classificato dalla Società come uno che si trovava nelle tenebre spirituali. Per essere “nella Verità” si doveva credere in ciò che poi si dimostrò falso.
Il libro I testimoni di Geova nel proposito divino parla molto del successo della “campagna dei Milioni” come esso la chiama. Esso parla dei numerosi discorsi pronunciati, dei libri distribuiti, dell’incremento degli Studenti Biblici, ma non dice nulla circa il contenuto di Milioni ora viventi non morranno mai. Il farlo sarebbe imbarazzante. Cosa avvenne fra gli Studenti Biblici quando giunse il 1925 e non ebbe luogo la resurrezione degli antichi dignitari, né ebbe inizio la fase terrestre della ricostruzione di Cristo? I testimoni di Geova nel proposito divino (p. 110) fa dei commenti circa la crescita numerica degli Studenti Biblici: «Dal 1922 fino al 1925 Geova Dio aiutò il suo popolo ad attendere ed a perseverare su vasta scala nella predicazione del Regno. Ciò fece sì che molti di più affluissero al santuario per divenire membri di questo rimanente consacrato a Geova. Ciò fu evidente dall’aumento della partecipazione alla celebrazione annuale del pasto serale del Signore. Nel 1922 vi parteciparono in 32.661; in 42.000 nel 1923; in 62.694 nel 1924; e 90.434 nel 1925. È comunque evidente che dovevano esservi alcuni che non avevano “atteso” assieme al fedele rimanente del Signore. Nel 1926 vi fu una diminuzione nella partecipazione della cena del Signore del 27 marzo, alla quale presero parte in 89.278. Il 1925 in particolare modo fu un anno di grandi prove per il popolo di Geova. Alcuni smisero di attendere e se ne andarono con il mondo.»
Nel libro I testimoni di Geova nel proposito divino non viene data nessuna spiegazione del perché il 1925 fu un anno di prove per alcuni Studenti Biblici. Così, distorcendo i fatti, scrivendo mezze verità e colorando la storia per adattarla al loro preconcetto intendimento delle cose, i capi della Società hanno sempre fatto in modo di esonerarsi dalla responsabilità di aver fatto predizioni errate dicendo che essi insegnavano la “verità presente”, anche quando ciò che proclamavano erano eclatantemente false profezie. Disonestamente, essi hanno avuto la sfrontatezza di proclamare che quelli che erano stati turbati spiritualmente dalla loro ginnastica dottrinale erano “infedeli”, “malvagi”, e “schiavi malvagi” che non avevano “atteso Geova”. Tuttavia erano loro – i capi della Società – che, stabilendo le loro proprie norme, non avevano “atteso Geova” e avevano messo alla prova “il Suo popolo” con la menzogna.
Le rivelazioni “non ispirate” di La Torre di Guardia
Nonostante tutto ciò, se si vuole rimanere fedeli Testimoni di Geova si deve accettare la veduta della storia della Società così come essa vuole che lo sia e collocarla in un divino schema delle cose. Poter far questo, comunque, dopo aver esaminato i sopradescritti fallimenti profetici e le varie delusioni, richiede una buona dose di vera ingenuità. Coloro i quali sono riusciti a mantenere inalterata la loro fiducia nella Società nonostante tali delusioni devono essere considerati creduloni piuttosto che fedeli.
La Società non pretende di essere ispirata, ma parla con l’autorità che avrebbe se lo fosse. Essa chiede lo stesso rispetto che meriterebbe se i suoi capi fossero ispirati, non consentendo al semplice Testimone di Geova il diritto di porre in dubbio qualsiasi suo insegnamento o di nutrire delle riserve su di esso. Ma proprio perché non pretende ufficialmente d’essere ispirata, essa declina ogni responsabilità quando deve apportare cambiamenti o correzioni a qualche dottrina, o quando qualche profezia non si adempie. Notate con quanto vigore essa sostiene la sua posizione in questa tipica rivista La Torre di Guardia del 1° dicembre 1964 (p. 717): «Come Geova rivelò le sue verità per mezzo della congregazione cristiana del primo secolo così fa oggi per mezzo della moderna congregazione cristiana. Mediante questo strumento egli fa profetizzare in proporzioni intensificate e senza precedenti. Tutta questa attività non avviene per caso. Geova è colui che la fa compiere. L’abbondanza di cibo spirituale e di straordinari particolari sui propositi di Geova rivelati agli unti testimoni di Geova sono una chiara prova che essi sono coloro a cui si riferiva Gesù quando predisse la classe dello “schiavo fedele e discreto” che sarebbe stata usata in questi ultimi giorni per dispensare le progressive rivelazioni di Geova. Gesù disse di questa classe: “Veramente vi dico: lo costituirà sopra tutti i suoi averi”.»
In effetti, così facendo, la Società Torre di Guardia sta asserendo d’essere divinamente ispirata. “Rivelare”, secondo il dizionario, significa “comunicare o impartire mediante mezzi o un agente soprannaturale”. In altre parole, qualcosa che è “rivelata” non è qualcosa appresa mediante i processi o le vie ordinarie; essa è ispirata o “alitata da Dio” come lo è la stessa Bibbia. Ma in aggiunta, la definizione che il dizionario provvede di ispirazione è molto simile a quella usata per “rivelazione” e per il significato del verbo “rivelare”. Essa è “un’influenza soprannaturale che qualifica gli uomini per ricevere e comunicare la verità divina”.
Questa è l’essenza delle pretese della Società. Così l’uso di “rivelato” in opposizione a “ispirato” è semplicemente una questione semantica – una distinzione che non fa alcuna differenza – che viene fatta solo per potersela cavare quando si devono spiegare i cambiamenti, le contraddizioni e le delusioni. Se si accetta il fatto che i capi de La Torre di Guardia sono semplicemente un gruppo di uomini religiosi, sinceri ma non guidati da Dio in modo particolare, in tal caso le loro esperienze hanno senso, perché illustrano il fattore umano, che può perfino includere errori di calcolo e settarismo.
D’altra parte, credere che ci sia Dio dietro tutto ciò non ha senso. I messaggi contraddittori, la confusione, l’ubbidienza settaria simile ad un culto da parte degli Studenti Biblici-Testimoni di Geova, prima nei confronti di Russell e adesso verso la Società Torre di Guardia stessa, non riflettono la “mente divina” com’è descritta nella Bibbia.
Da un punto di vista cristiano, l’Iddio Onnipotente ha dimostrato più di una volta nelle Scritture che egli può prendere un uomo imperfetto e fargli predicare un messaggio chiaro, accurato quando egli desidera che tale messaggio sia predicato. Esso non deve essere aggiornato, cambiato, reinterpretato o spiegato di nuovo. I veri profeti non si sono mai sbagliati. Chiedetevi perché qualcuno che conosce bene la Società Torre di Guardia dovrebbe prendere sul serio la storia di tale organizzazione quando si parla di profezia biblica? Anche nel 1975 ha subito un’altra delusione per quanto riguarda la data della fine. Ma i suoi capi preferiscono evitare di parlarne, e se le vicende trascorse della Società ci hanno insegnato qualcosa, stiamo pur sicuri che anche questa volta l’organizzazione minimizzerà il fallimento.
La Società Torre di Guardia e il 1975
Rimane il fatto che i capi della Società Torre di Guardia hanno speculato seriamente sul 1975, facendo credere che in quell’anno sarebbe giunta la fine. Molti Testimoni di Geova aspettavano con certezza che ciò avvenisse, e quando non si verificò nulla, alcuni ne furono delusi. Mentre è vero che i capi della Società non dissero specificamente che nel 1975 ci sarebbe stata la fine del mondo, essi posero le basi per tale idea ed usarono i cosiddetti “segni dei tempi” assieme ad altri argomenti speciosi per sostenere l’idea che quello fosse un anno particolarmente “segnato”. [Basandosi sull’idea che il 1975 segnasse la fine dei 6.000 anni dalla creazione di Adamo ed Eva, essi ritenevano che quell’anno avrebbe contrassegnato l’inizio del millennio. Quest’idea, naturalmente, è vecchia quanto gli apocrifi della Bibbia] Naturalmente, quando quell’anno giunse e passò senza che accadesse nulla d’importante, vi fu una grande costernazione fra i Testimoni di Geova. Nel menzionare tale costernazione, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1977 (p. 24), in un articolo intitolato “Abbiate una veduta equilibrata del tempo”, diceva: «Può darsi che alcuni che servivano Dio abbiano programmato la propria vita secondo un’errata veduta di ciò che doveva accadere in una certa data o in un certo anno.» Significativamente, La Torre di Guardia evitava qualsiasi riferimento al 1975 nella sua argomentazione, ma chiunque l’abbia letta e studiata nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova comprese a quale data l’articolo faceva riferimento.
Sia la Società Torre di Guardia che la maggior parte dei Testimoni di Geova trascurano gli avvertimenti della Bibbia circa la fine del mondo o di questo sistema di cose, e pensano che la “cronologia biblica” aiuti a rivelare certe date specifiche. Di conseguenza non fu la profezia divina che fallì e li deluse; fu il loro proprio intendimento basato su premesse errate. In nessun luogo nella loro esposizione gli editori di La Torre di Guardia del 1° gennaio 1977 si assunsero alcuna responsabilità per quelle errate aspettative. Non fu che anni dopo che la Società ammise che i suoi funzionari erano responsabili di ciò che era accaduto. La Torre di Guardia del 1° settembre 1980 (p. 17) diceva: «Con la pubblicazione del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio, e l’osservazione che sarebbe stato appropriato che il regno millenario di Cristo scorresse parallelo al settimo millennio d’esistenza umana, venne suscitata aspettativa per il 1975. Allora e in seguito si disse che questa era solo una possibilità. Purtroppo pero, insieme a tali informazioni cautelative, furono pubblicate altre dichiarazioni che lasciavano intendere che tale realizzazione delle speranze in quell’anno era più una probabilità che una semplice possibilità. Dispiace che queste ultime dichiarazioni abbiano evidentemente adombrato quelle che invitavano alla cautela e abbiano contribuito ad accrescere l’aspettativa che c’era già.»
Nel numero del 1° settembre 1980 La Torre di Guardia, facendo dei commenti sulla inopportunità di tenere lo sguardo fisso su una certa data, affermava: «Se qualcuno è rimasto deluso non avendo seguito questo ragionamento, ora deve fare di tutto per modificare la sua mentalità, comprendendo che non è stata la parola di Dio a venire meno o a ingannarlo o a deluderlo, ma che il suo intendimento si basava su premesse errate. Dicendo “qualcuno”, La Torre di Guardia includeva tutti i testimoni di Geova delusi, compresi dunque i responsabili della pubblicazione delle informazioni che contribuirono ad accrescere le speranze accentrate su quella data.»
Profezia sempre più falsa
In altre parole, i capi della Società Torre di Guardia non solo ingannarono e delusero i loro lettori, ma ingannarono e delusero se stessi. Essi avevano preso così seriamente il ruolo che si erano attribuiti di “depositari dell’illuminazione divina” che si sentirono tanto spavaldi da predicare le loro speculazioni sul 1975 in tutto il mondo – cosa che fecero fra il 1966 ed il 1975. Tuttavia adesso la Società vuol farci credere di non essere stata colpevole di aver agito come una falsa organizzazione profetica. Ma rimane il fatto che essa e i suoi capi profetizzarono falsamente. Essi profetizzarono falsamente per quasi quarant’anni fino al 1914. Profetizzarono falsamente dal 1920 al 1925 circa ciò che sarebbe dovuto accadere in quell’ultimo anno. Ed anche se vuol passare sopra alle speculazioni sul 1975, volendo concedere che si trattasse solo di una possibilità (sebbene infine fosse una “probabilità”), possiamo dire che sia stato corretto asserire che la pubblicazione di tali speculazioni in tutto il mondo – speculazioni che crearono false speranze che condussero nuovamente alla delusione milioni di persone – sia stata una cosa saggia?
Le Scritture sono molto chiare nel sottolineare la differenza fra un profeta di Dio ed un falso profeta. Deuteronomio 18:20-22 (TNM) dice: «Se un profeta ha la presunzione di pronunciare nel mio nome una parola che io non gli ho comandato di pronunciare o parla nel nome di altri dèi, quel profeta deve morire. Ma in cuor tuo potresti dire: “Come faremo a sapere che non è Geova ad aver pronunciato la parola?” Quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non si adempie né si avvera, allora non è stato Geova a pronunciarla. Il profeta l’ha pronunciata con presunzione. Non devi avere paura di lui.».
Nonostante i loro passati fallimenti, i capi della Società continuano a predicare dogmaticamente che il mondo sta vivendo alle soglie della battaglia di Armaghedon. Essi ancora insegnano dogmaticamente che la fine del mondo deve aver luogo fra breve. Con queste loro certezze, con questo dogmatismo, essi stanno effettivamente dicendo ancora che la loro parola, la loro interpretazione della Parola di Dio, la Bibbia, il loro modo di intendere ciò che essi chiamano i “segni dei tempi”, sono del tutto sicuri, del tutto certi, del tutto validi, proprio come sono validi gli insegnamenti ispirati del Signore Gesù Cristo. E tuttavia, del tutto paradossalmente, ogni tanto dicono di non essere ispirati.
Su questo argomento, La Torre di Guardia del 1° settembre 1981 diceva: «Lo “schiavo” non è ispirato da Dio, ma continua ad esaminare le Scritture e a scrutare attentamente gli avvenimenti mondiali, come pure la situazione del popolo di Dio, per poter comprendere le profezie bibliche in corso di adempimento. A causa delle limitazioni umane, a volte può esserci in qualche questione un intendimento incompleto o inesatto che può richiedere una successiva correzione. Ma questo non significa che lo “schiavo” non debba pubblicare una possibile spiegazione finché non sia disponibile il completo e definitivo intendimento.»
Ragionamenti con cortina fumogena
Questi ragionamenti sono come una cortina di fumo avente lo scopo di nascondere il fatto che i capi della Società Torre di Guardia predicano un dogmatismo che spesso si dimostra non veritiero e fuorviante. Così, quando fanno dichiarazioni, quasi mai si esprimono con cautela dicendo, per esempio, “questo è ciò che attualmente comprendiamo” o “ci sembra che le cose stiano così”. No! Essi parlano con sicumera proprio come facevano sia Russell che Rutherford, ed essi pretendono che i loro seguaci li ascoltino con la stessa serietà con la quale ascoltano le Scritture. E quando si dimostra che hanno sbagliato, si scusano dicendo che non hanno mai preteso di essere ispirati. In altre parole essi vorrebbero che si credesse che hanno ricevuto da Dio il potere di predicare qualunque cosa essi pensino sia “la Verità” e che le povere “pecore” siano obbligate da Dio ad accettarla. Queste ultime solo non possono assolutamente permettersi di dubitarne, devono anche predicarla. Ed anche se tale “Verità” è sbagliata, va bene lo stesso, perché sembra che i loro errori siano santificati da Dio. Così i Testimoni di Geova non possono fare del male predicando di porta in porta sulle soglie delle case tutto ciò che è contenuto nelle pubblicazioni de La Torre di Guardia, perché anche se dopo si dovesse dimostrare che ciò che essi hanno predicato era sbagliato, ciò non avrebbe danneggiato né il predicatore né colui al quale è stato predicato. Ma questo è falso, è un non-senso! Nessun profeta di Dio ha mai predicato l’errore. Il canale di Dio è puro. Esso non mischia la verità con l’errore. Il Signore Gesù Cristo è il canale di comunicazione di Dio per ogni cristiano vivente sulla terra, e per mezzo delle Scritture e dello Spirito santo di Dio egli guida ogni cristiano individualmente.
Nel mondo in cui viviamo ci saranno sempre dei misteri. Come disse l’apostolo Paolo: “Conosciamo parzialmente”. Ma possiamo saperne abbastanza per assicurarci la salvezza. Quando alcuni discepoli smisero di seguire Cristo perché si erano scandalizzati a motivo del fraintendimento della verità, egli non li aveva mai messi alla prova con delle menzogne. Gesù disse a Pietro ed anche agli altri undici discepoli: «“Non ve ne volete andare anche voi, vero?” Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.» (Giovanni 6:67-69)
Spesso, quando uno lascia l’organizzazione dei Testimoni di Geova, i Testimoni diranno: “E adesso dove te ne andrai? A quale organizzazione ti assocerai?” Pietro diede la risposta: noi andiamo dal Signore Gesù Cristo, e la sua osservazione è coerente con il resto delle Scritture Cristiane. In esse siamo continuamente diretti ad una persona, non ad un’organizzazione. Tale persona è il Signore Gesù Cristo che non ha mai abbandonato i suoi discepoli ma che è stato con loro individualmente perfino nel loro stato disperso da una parte all’altra del mondo e commisti in mezzo ai cristiani simili a zizzania, proprio come è spiegato in Matteo 13. Ma essi non sono smarriti; Dio conosce quelli che gli appartengono. Essi costituiscono una famiglia unita, la casa di Dio, sotto la guida di Gesù Cristo.
L’illustrazione dello “schiavo fedele” di Matteo 24 non è altro che questo, cioè una semplice illustrazione che ricorda ad ogni cristiano la necessità d’essere fedele. Il contesto mostra che il ritorno del Signore sarebbe stato improvviso, non annunciato, come un ladro che viene nel mezzo della notte, dal che deriva la necessità che i cristiani siano spiritualmente svegli e vigilanti. L’interpretazione del passo fatta da La Torre di Guardia non tiene conto né della storia della chiesa cristiana nel mondo né della loro stessa storia sin dal 1870. La Società interpreta privatamente questo passo per ottenere il controllo delle menti e delle vite dei testimoni di Geova. La separazione finale del grano dalla zizzania avverrà al ritorno di Cristo, ed a quel tempo saranno gli angeli, non gli uomini, a compiere la separazione. È stato fatto un errato uso delle Scritture identificando Russell come lo “schiavo fedele e discreto” o il “settimo messaggero”. Fu fatto un uso errato delle Scritture quando si stabilì che i segni dei tempi additavano il 1914 e si asserì che in quell’anno sarebbe finito il mondo. Rutherford fece un uso errato delle Scritture quando creò grande aspettativa circa la fine del mondo nel 1925. Ed è stato fatto un errato uso delle Scritture quando si è speculato sul 1975. E quest’ultimo esempio mostra quanto sia facile manipolare le Scritture quando non ci si attiene alla Parola di Dio e ci si affida completamente ai pensieri degli uomini.
Non vi è dubbio che i Russelliti desideravano credere che Russell fosse “quel servitore”. Essi desideravano credere che il mondo sarebbe finito nel 1914 e che essi erano speciali servitori di Dio, speciali messaggeri. Non vi è dubbio che essi desideravano credere che Rutherford avesse ragione quando fece distribuire Milioni ora viventi non morranno mai fra il 1920 ed il 1925. I Testimoni di Geova desiderano credere che le argomentazioni de La Torre di Guardia sul 1975 (antecedenti quell’anno) fossero corrette. Ma in ognuno dei casi menzionati vi è l’evidenza dell’errore. Il loro desiderare d’avere ragione non gliela conferisce. Il loro desiderio di credere che la dottrina de La Torre di Guardia sia vera, non la rende vera. In ognuna delle summenzionate circostanze le aspettative dei Testimoni di Geova riguardanti una data hanno condotto alla delusione. Dinanzi al fatto compiuto, ma solo dopo, essi hanno cercato, con argomentazioni peregrine, di spiegare perché le cose non avevano avuto luogo come essi avevano profetizzato.
Possiamo trarre conforto dall’apprendere che porre in dubbio ciò che dicono gli uomini non è sbagliato. La Bibbia ci avverte: “Accertatevi di ogni cosa e attenetevi a ciò che è eccellente”. (1 Tess. 5:21, TNM) Ai cristiani è comandato di usare le loro capacità di percezione per stabilire ciò che è giusto o sbagliato dal punto di vista delle Scritture. Ebrei 5:14 (TNM) dice: «Ma il cibo solido è per le persone mature, per coloro che con l’uso hanno allenato la propria facoltà di giudizio a distinguere il bene dal male». Secondo la Young’s Analytical Concordance la parola qui tradotta “distinguere” significa “giudicare”. In altre parole, i Cristiani sono chiamati a stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per quanto riguarda il loro intendimento della Bibbia. Non è errato prendere decisioni individuali. Non è presunzione il farlo. Infatti, ci viene comandato di farlo.
È sciocco l’argomento di coloro che sostengono che, poiché la Società Torre di Guardia ha insegnato alcune cose giuste, si sia obbligati ad accettare tutto ciò che essa insegna, di qualsiasi cosa si tratti. La sua stessa storia dimostra che essa è più incline a sbagliare in certe aree piuttosto che ad essere corretta. E questo è certamente vero riguardo ai suoi sforzi di leggere le profezie dei segni dei tempi negli “ultimi giorni”. Si ricordi il testo di Deuteronomio 18 circa il profeta presuntuoso che faceva predizioni le quali poi si dimostravano sbagliate. Così non dobbiamo farci intimidire dalla Società Torre di Guardia, anche se essa parla in maniera dogmatica e minacciosa.
La Società in effetti insegna che, per poter essere salvati, si deve credere in essa e considerarla come il canale di Dio. La Bibbia dice che, per poter essere salvati, si deve credere nel Signore Gesù Cristo. Mai nelle Scritture ci viene detto che per poter essere salvati si deve accettare un’organizzazione umana. Ma la Società, con i suoi attuali insegnamenti, in effetti dice che se non si coopera con lei, se non si predica esattamente ciò che essa dice ai suoi seguaci di predicare, se non la si accetta come il canale dello Spirito santo di Dio, non si può essere salvati! Quando verrà Armaghedon si sarà distrutti. Così i capi della Società si sono resi indispensabili nel programma di salvezza del genere umano. Ma nella Bibbia la sola persona che viene riconosciuta indispensabile per la salvezza del genere umano è il Signore Gesù Cristo, “l’unico nome dato sotto il cielo mediante cui gli uomini possono essere salvati” (Atti 4:12).
Ronald Frye (ex Sorvegliante di circoscrizione)
traduzione di Sergio Pollina