Questa è stata la mia esperienza con l’Organizzazione dei Testimoni di Geova. Ho conosciuto i Testimoni diversi anni fa. In quel periodo avevo iniziato a studiare per conto mio la Bibbia (libro per me allora quasi totalmente sconosciuto come per tutti quelli nati in un paese cattolico). Essendo un tipo di mente molto aperta (senza presunzione), sono stato ben felice di ascoltare i Testimoni di Geova che dichiaravano di conoscere benissimo la Bibbia e di poterne dare una interpretazione chiara, senza misteri e soprattutto senza ricorrere a speculazioni umane: ogni dottrina seguita dai Testimoni di Geova era basata esclusivamente sulla Bibbia.
Ho iniziato quindi il cosiddetto “studio biblico” che poi consisteva nello studiare un libro della Società Torre di Guardia mentre della Bibbia si dovevano leggere solo i versetti citati. A volte facevo delle domande che riguardavano direttamente la Bibbia o alcune sue parti, ma mi veniva sempre risposto di avere pazienza, che adesso non avrei potuto capire alcune cose, ma, dopo aver studiato i libri della Società, gradualmente avrei compreso tutto.
Ho iniziato poi a frequentare la Sala del Regno sia perché mi si continuava a ripetere che altrimenti il mio “progresso” si sarebbe arrestato sia soprattutto perché mi sentivo “in colpa” per non accettare un invito da persone che si erano mostrate così gentili con me utilizzando il loro tempo libero (la domenica) per venirmi a trovare e studiare la Bibbia. Nella Sala ho trovato molta gentilezza e premura nei miei riguardi (soprattutto all’inizio), ed ho conosciuto molte brave e sincere persone, e questo lo sottolineo sempre ai “veri oppositori” dei Testimoni di Geova. Potrei anche dire che è stata un’esperienza almeno in parte positiva, se non altro perché ho avuto un grande stimolo a continuare a studiare ed approfondire la Parola di Dio. Perché allora non sono diventato Testimone di Geova?
All’inizio la promessa dei Testimoni di Geova di poter “illuminare” la Bibbia e rivelare il “piano di Dio” sembrava reale e convincente. Ero quasi convinto che fosse la verità. In genere, al livello di conoscenza in cui ero arrivato (anzi molto prima in quanto era già qualche anno che studiavo), la maggior parte rompe ogni indugio e accetta che quella sia “la Verità” battezzandosi. Da quel momento in poi ogni dottrina che viene dal Corpo Direttivo non viene più messa in discussione in quanto il Corpo Direttivo ha dimostrato ampiamente di essere lo “schiavo fedele e discreto” le cui dottrine sono saldamente fondate sulla Bibbia.
Ma io volevo seguire fino in fondo, visto che era in gioco la mia vita e la mia felicità, la raccomandazione della Bibbia di “accertarsi di ogni cosa”. E più continuavo ad approfondire lo studio della Bibbia (senza utilizzare sempre come chiave di lettura le pubblicazioni della Società Torre di Guardia), più vedevo che tante dottrine insegnate come “Verità” non avevano un chiaro riscontro nella stessa. Di fronte a queste mie osservazioni gli “anziani” mi rispondevano sostanzialmente che dovevo accettare le “interpretazioni” dello “schiavo fedele” anche se non chiaramente espresse nella Bibbia, perché solo il Corpo Direttivo può avere il giusto intendimento in quanto ha un “canale” privilegiato con Dio. Questo però era in totale contrasto con quanto mi avevano assicurato all’inizio dello studio, ovvero che tutte le dottrine dei Testimoni di Geova erano basate sulla Bibbia e, a differenza ad esempio dei cattolici, non seguivano Capi umani.
Cominciai allora a pensare che il Corpo Direttivo avesse fatto e facesse degli errori, ma non dubitavo ancora della sua sincerità. Tuttavia, più studiavo la Bibbia più mi convincevo che la somiglianza tra i Testimoni di Geova e i primi cristiani era più formale che sostanziale e che gli insegnamenti principali di Gesù erano in realtà messi in secondo piano, mentre si dava molta enfasi ai “calcoli” per la fine: ma Gesù non aveva detto che nessuno può stabilire il giorno e l’ora? Feci quindi ricerche sulle “vecchie” pubblicazioni della Società disponibili: perché il Corpo Direttivo nella sua breve storia ha proposto una data dopo l’altra dichiarando ogni volta che il calcolo era basato sulla “solida evidenza delle scritture”? E perché il Corpo Direttivo “giustificava” ogni volta il fallimento non ammettendo il proprio errore, come sarebbe stato onesto fare, ma dando la colpa ai Testimoni di Geova che si sarebbero creati “false aspettative”?
C’erano sempre più cose che non mi convincevano più. Io ero un “proclamatore” non battezzato anche se sono andato pochissimo “in servizio” in quanto alcune dottrine fondamentali come quella della “generazione del 1914”, ora in corso di cambiamento, non mi convincevano del tutto, e quindi mi sarei sentito ipocrita nell’insegnare alla gente come “verità” dottrine di cui già io non ero personalmente convinto. Nel frattempo, altri dubbi si facevano sempre più pesanti: era giusto che io vietassi a mia figlia di 5 anni di vestirsi da “principessa” a carnevale? o di partecipare con le altre bambine a feste come i compleanni? dov’era scritto? la “goccia” finale che ha fatto traboccare il vaso è successa quando mia figlia iniziò la scuola: essendomi io offerto di fare il “rappresentante” di classe, gli “anziani” mi dissero che non potevo farlo in quanto “assomigliava” ad una attività politica. Precisai che il compito del rappresentante di classe era esclusivamente legato ad attività scolastiche e, trattandosi dei nostri figli, è molto importante interessarsi dei loro problemi e dei loro progressi scolastici, e collaborare con gli insegnanti perché possano dare il meglio per loro. Forse che ai genitori Testimoni di Geova non interessa l’attività scolastica dei loro figli? Gli “anziani” mi risposero che, anche se nell’attività del rappresentante di classe non era implicata la politica, tuttavia il rappresentante veniva eletto, e questo “assomigliava” ad una competizione politica. Spiegai allora che in questo caso non vi era alcuna competizione, in quanto essendo stato io l’unico genitore che si era offerto, tutti gli altri all’unanimità avevano accettato la mia candidatura, per cui il voto era solo un atto formale richiesto dalla normativa scolastica. Mi accorsi che alcuni anziani non erano più tanto sicuri del fatto che l’incarico di rappresentante di classe fosse incompatibile con l’essere un proclamatore Testimone di Geova. Si presero così alcuni giorni per darmi una risposta, ed alla fine il responso fu che, anche se non vi era competizione, l’atto formale in sé del voto non si addiceva ad un cristiano, e che quindi, se volevo continuare ad essere un “proclamatore”, dovevo rinunciare all’incarico, altrimenti avrebbero dovuto annunciare alla congregazione che non ero più un proclamatore!
Pensai dentro di me che questo modo di ragionare era molto simile a quello dei farisei che badavano più alla forma che alla sostanza delle leggi e che a motivo delle loro “interpretazioni” avevano svuotato la Parola di Dio del suo significato profondo. Inoltre, mi sembrava ipocrita il fatto che il genitore Testimone di Geova sentisse il diritto di avvalersi della figura del rappresentante di classe ma non il dovere di partecipare alla sua scelta! [Nella classe di mia figlia vi erano due bambine figlie di Testimoni di Geova che si sono trovate più volte in situazioni imbarazzanti ed assurde per un bambino come il non potere accettare nemmeno una caramella da un compagno se offerta in occasione di feste tipo carnevale o Natale. In certi casi si toccherebbe pure il ridicolo se la vittima non fosse purtroppo un bambino innocente: quando le maestre spiegarono per la prima volta alla classe le addizioni, ci volle tutta la loro pazienza per convincere queste povere bambine ad usare il segno + in quanto troppo simile ad una croce!] Risposi quindi che non potevo rinunciare al mio incarico a meno che mi dimostrassero che le loro conclusioni erano saldamente basate sulla Bibbia. Mi dissero che tali conclusioni si basavano sulle pubblicazioni della Società Torre di Guardia. Questo per me non era più sufficiente e quindi venne dato l’annuncio alla congregazione che non ero più un proclamatore (ovviamente senza spiegare il perché, alimentando così ogni sospetto di “apostasia” o di “immoralità” come avviene sempre in questi casi).
A questo punto smisi completamente di associarmi e cominciai a fare una ricerca scritta sistematica sulle dottrine dei Testimoni di Geova confrontate con il reale insegnamento cristiano riportato nella Bibbia, ed a fare uno studio del testo della Traduzione del Nuovo Mondo (la bibbia geovista) confrontata con il testo greco originale fornito sempre dalla Società Torre di Guardia (avvalendomi della mia conoscenza scolastica del greco: ho fatto il liceo classico). Scoprii quindi anche il “trucco” della doppia traduzione: quella “parola per parola” corretta e quella sulla colonna destra “ufficiale” adattata alle dottrine del Corpo Direttivo. Per mia moglie, che invece era diventata una Testimone di Geova, e che già aveva qualche dubbio, fu una rivelazione, e decise di non frequentare più la Sala. Non volle dissociarsi perché sa che questo impedirebbe ai “fratelli ed alle sorelle”, che per lei e per me rimangono sempre tali, di poter parlare con noi, ma soprattutto per evitare ulteriori problemi nei rapporti familiari con i miei genitori che sono Testimoni di Geova e sono già stati messi in guardia dagli “anziani” nei nostri confronti, in particolare è stato sconsigliato loro di parlare di argomenti religiosi con noi! Gli “anziani” hanno fatto di tutto per cercare di convincere mia moglie a dissociarsi, avendo timore che noi possiamo “parlare” con i Testimoni di Geova (soprattutto io che non posso essere disassociato). In realtà, sapendo che i Testimoni di Geova sono “vittime di vittime”, come vengono definiti da Raymond Franz, avendo noi compreso queste cose cercheremo di fare del nostro meglio, ben consapevoli delle difficoltà, per aiutare questi nostri “fratelli”. In quest’ultima riflessione risiede la sostanziale ragione per cui firmo questa testimonianza con uno pseudonimo.
Simplicio